puzzle su sfondo verde

Un puzzle di sostenibilità e innovazione digitale

Digitalizzazione e Sostenibilità sono le sfide chiave del nostro tempo, nonché i protagonisti di questa serie del Blog DIHP, “Il Puzzle di Sostenibilità”. Ogni articolo rappresenterà un pezzo del puzzle, delineando poco per volta un’immagine sempre più vivida di una digitalizzazione abilitatrice di una sostenibilità aziendale. 

Questo primo testo di apertura sarà utile per definire i concetti fondamentali del mondo della Sostenibilità Digitale, per sfatare qualche luogo comune, come il fatto che la sostenibilità sia solo ambiente, e per rispondere a domande come: “Perché un’azienda nel 2024 deve essere sostenibile? Cosa c’entra la digitalizzazione con la sostenibilità?”

 

Che cos’è la sostenibilità d’impresa?

Definiamo la Sostenibilità come lo stato del sistema globale, compresi gli aspetti ambientali, sociali ed economici, in cui i bisogni del presente sono soddisfatti senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni [ISO Guide 82:2019].

Questa definizione sfata subito il primo mito: quando si parla di Sostenibilità, non si tratta solo di ambiente! Il framework di Sostenibilità di riferimento per questo blog infatti è la Triple Bottom Line (TBL), dove si vedono chiaramente le tre dimensioni della sostenibilità anche contraddistinte dalle 3 P:

  • la Sostenibilità Economica (Profitto o Prosperità): si definisce come la capacità di un’organizzazione di creare valore economico-finanziario senza comprometterne la creazione per le generazioni future.
  • la Sostenibilità Ambientale (Planet): si definisce come una condizione di equilibrio che permette alla società umana di soddisfare i propri bisogni senza superare la capacità dei suoi ecosistemi di continuare a generare i servizi necessari per tali risorse.
  • la Sostenibilità Sociale (People): si verifica quando le strutture e le relazioni sostengono le capacità delle generazioni attuali e future di creare comunità sane.

schema delle tre dimensioni della sostenibilità TBL

 

Sostenibilità d’impresa: sopravvivenza e progresso

E’ interessante calare il concetto di Sostenibilità nel sistema azienda: la sostenibilità d’impresa si declina nel concetto di sopravvivenza nel presente e progresso per il futuro.

La sostenibilità è quindi innanzitutto la sopravvivenza di un’impresa nel breve termine: un’organizzazione sopravvive quando ha abbastanza cassa per coprire i propri debiti a breve termine, ciò dimostra che la prima sostenibilità è quella economica.

Quando però l’attenzione si sposta su un orizzonte di lungo periodo, il rendiconto finanziario continua ad essere importante, ma non è sufficiente per definire un’impresa sostenibile a 360°.

Ci sono 3 nuovi fattori che contribuiscono alla definizione di sostenibilità d’impresa a lungo termine: il fattore Ambientale, indicato con la lettera E che sta per Environmental, il pilastro Sociale (S) e ultimo ma non sicuramente per importanza, il fattore G di Governance. I fattori ESG negli ultimi anni hanno smesso di essere considerati degli elementi di nicchia e finalmente sono stati riconosciuti come critici per la sopravvivenza e il progresso di un’azienda nel lungo termine.

Seguirà un articolo interamente dedicato alla descrizione dei fattori ESG abilitati dalla digitalizzazione e definiti come critici per la sostenibilità a lungo termine di un’impresa.

 

Che cos’è la Sostenibilità nel Digitale?

Proviamo ora a coniugare il concetto di Sostenibilità con quello di Digitalizzazione:

La Sostenibilità Digitale è un approccio che definisce il ruolo sistemico del digitale rispetto alla sostenibilità, guardando ad esso da una parte come strumento di supporto per il perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, dall’altra come elemento da indirizzare attraverso criteri di sostenibilità. In questo duplice ruolo, la sostenibilità digitale riguarda quindi le interazioni della digitalizzazione e della trasformazione digitale rispetto a sostenibilità ambientale, economica e sociale (Fondazione Sostenibilità Digitale).

La sostenibilità digitale quindi è un approccio che vede il digitale come uno strumento fondamentale per uno sviluppo sostenibile e la sostenibilità come la direzione da dare al processo di trasformazione digitale.

 

Cosa è la Twin Transition? La sostenibilità e l’innovazione digitale sono fratelli

Nel linguaggio delle normative europee la relazione tra Sostenibilità e Innovazione Digitale si traduce col termine “Twin Transition” che è stata dichiarata essere dall’Europa stessa una priorità. Letteralmente significa “Transizione Gemella” e con “Twin” si intende “Digital&Green”, includendo con il termine “Digital” tutti gli investimenti per l’automazione di fabbrica, l’inserimento di tecnologie 4.0 per la reingegnerizzazione dei flussi e l’efficientamento dei costi e con “Green” tutti i progetti che migliorano l’impatto ambientale dell’azienda e non solo. L’aggettivo “Verde” viene infatti impropriamente usato come sinonimo di “Sostenibile”, in questo caso sono quindi considerati tutti i progetti che migliorano in generale l’impatto ESG.

La Twin Transition implica una gestione di successo e in parallelo della transizione green e digital, significa cioè che una non esclude l’altra, come molti pensano, anzi sottintende l’interoperabilità tra le due. Quindi, un’azienda che intraprende un percorso di Transizione Twin (Digital&Green) non può valutare un progetto di automazione industriale senza considerare il suo impatto ESG, come non si può valutare un investimento per il miglioramento del posizionamento in termini ESG senza considerare l’investimento in digitalizzazione necessario per ottenerlo.

L’obiettivo di un percorso di Twin Transition è quindi un incremento sostenibile di competitività, che abiliti l’azienda a realizzare ed esprimere sul mercato il suo pieno valore che non è solo in termini finanziari produttivi, ma anche ambientali e sociali. Aumentare l’efficienza aziendale e ridurre i costi non è infatti l’unico valore creato dalla digitalizzazione, c’è molto di più.

 

Nuovo concetto di valore integrato: economico, sociale, ambientale

Sorge allora spontanea una domanda: “Se la sostenibilità è fatta da 3 dimensioni: economica, sociale e ambientale, perché per decenni si è considerata solo quella economica?”

La risposta risiede nella definizione stessa di azienda profit oriented che ha lo scopo di generare profitto. L’unico valore considerato è spesso quello economico, proviamo a fare un esempio concreto.

Se si valuta l’adozione di un visore di realtà aumentata per i propri manutentori, considerare come un unico valore di questa tecnologia la riduzione dei fermi macchina e quindi l’efficientamento della produzione e la riduzione dei costi è riduttivo. Il valore di questo progetto è molto di più, è un valore integrato: economico, sociale e ambientale. Nel caso specifico infatti, l’introduzione del visore ha anche un valore nella sfera Social rendendo più sicuri gli interventi sul campo e accelerando la curva di apprendimento dei manutentori e nella sfera Ambientale, perché riduce gli spostamenti.


La sostenibilità del business è quindi la capacità di creare contemporaneamente valore economico, sociale e ambientale.

 

Nei prossimi articoli analizzeremo il valore integrato ESG delle soluzioni digitali nelle imprese del territorio.

 

 I vantaggi di una trasformazione digitale sostenibile

La domanda essenziale ora è: “Perché oggi, nel 2024, un’azienda dovrebbe essere sostenibile? Perché in un progetto di digitalizzazione è importante valutare l’impatto di sostenibilità?”

I perché della sostenibilità sono tre e passano attraverso altrettanti attori: il mercato, le banche e l’Europa.

 

Il mercato lo predilige: la Sostenibilità è un mega trend

Considerando il mercato come uno spazio di incontro tra domanda e offerta, il primo Perché della Sostenibilità è la richiesta di un prodotto sostenibile da parte dei clienti e il consolidamento di un vantaggio competitivo per i fornitori.

Di seguito un grafico che mostra come sia cresciuto negli anni il numero di aziende che eseguono un Report di Sostenibilità, il focus è sulle aziende nell’insieme N100, che fa riferimento a un set di 5200 aziende, le prime 100 aziende per fatturato in 52 paesi del mondo. Queste aziende sono principalmente capofila di filiere globali e bisogna ricordare che le aziende italiane sono per lo più inserite in queste filiere produttive mondiali in cui svolgono un ruolo di fornitrici di semilavorati di grande qualità. Le aziende che già redigono un report di sostenibilità hanno bisogno di fornitori sostenibili e che sappiano misurare il loro impatto. Essere sostenibili diventa quindi un vantaggio competitivo in una filiera.

 

grafico numero aziende che eseguono report di sostenibilità

Per quanto riguarda il lato customers invece, bisogna considerare che la percentuale di utilizzatori interessati all’impatto di sostenibilità nelle nuove generazioni è in netta crescita: l’86% dei Millennials e più del 90% tra la Gen Z. Inoltre è interessante sottolineare che la sostenibilità è un megatrend, non è quindi una moda passeggera del mercato. Sottolineiamo che con mega-trend si intende una tendenza di qualunque natura (economica, demografica, politica) con un impatto su grande scala, i cui effetti dureranno per un lungo periodo di tempo.

In banca, la sostenibilità costa meno: accesso al credito meno costoso

Il principale ente erogatore di capitale in Italia è la banca, tutti sappiamo che questo stesso capitale è caratterizzato da un determinato tasso di interesse, ovvero che ha un costo più o meno alto a seconda della rischiosità di chi lo richiede. Oggi le principali banche in Italia, come Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm valutano il tasso di rischio di un’impresa anche in base al suo impegno nella sostenibilità, concedendo loro finanziamenti a interessi ridotti.

Il report del Cerved spiega il perché:

“Le imprese che raggiungono le migliori performance ESG sono anche le più solide, quelle che presentano il minor rischio di credito: un fenomeno che trascende le dimensioni aziendali ma diventa più rilevante per le piccole e medie imprese, che risultano fino a 5 volte meno rischiose se adottano politiche di sostenibilità performanti. Ad esempio, nelle piccole imprese si va dal 7,25% di probabilità di fallire di chi non è sostenibile all’1,55% di chi invece lo è, mentre per le mid e large corporate italiane che hanno un rating ESG la forbice va dal 3% allo 0,9% rispettivamente”

(Milano, 5 ottobre 2022 – Cerved Rating Agency ESG Connect)

L’Europa lo chiede: compliance con la normativa EU

La Sostenibilità ha un quadro giuridico multilivello, cioè le normative che la regolano hanno diversi livelli di applicazione, ma bisogna ricordare che è un ambito normato a livello europeo, lo Stato membro, come l’Italia, si muove in ottica di decreti di recepimento.

Nel prossimo articolo si farà chiarezza sui diversi Regolamenti europei sulla Sostenibilità e sulle Direttive in fase di recepimento in Italia che avranno importanti effetti su tutte le aziende italiane.

Per concludere, è importante sottolineare che in questa serie del blog ci sarà modo di approfondire tutte le tematiche di Sostenibilità Digitale: dal concetto di rischio, alla creazione di valore per gli stakeholders, fino all’impatto ESG delle tecnologie lasciando la parola agli stessi fornitori. Ogni articolo sarà un pezzo del puzzle che contribuirà alla rappresentazione e definizione della Sostenibilità d’impresa.

 

Elena Di Donato