L’evoluzione della Regolamentazione della Sostenibilità Digitale: normative europee e italiane

L’ultimo decennio ha assistito a una significativa trasformazione nella regolamentazione della sostenibilità in tutta Europa, con l’Italia che ha svolto un ruolo cruciale nel plasmare questi cambiamenti. Man mano che imprese e governi danno sempre più priorità ai criteri ambientali, sociali e di governance (ESG), il quadro legislativo si è evoluto per affrontare le sfide e le opportunità emergenti. Questo articolo esplora i principali sviluppi normativi nell’Unione Europea e in Italia dal 2010 sul tema della sostenibilità, evidenziando le principali direttive, la loro attuazione e le implicazioni per le imprese e gli stakeholder.

La sostenibilità non è nata ieri: tutti i regolamenti UE sulla sostenibilità digitale

L’attenzione alla sostenibilità non è una novità degli ultimi anni, ma affonda le sue radici già negli anni ’70, un periodo cruciale per lo sviluppo della consapevolezza ambientale e della regolamentazione a livello globale. Alla domanda: “Quando è nata la sostenibilità?” la risposta sarebbe: “Nel 1972”, la Conferenza delle Nazioni Unite tenutasi a Stoccolma infatti, è stata il primo grande incontro internazionale dedicato alla protezione dell’ambiente. Questo evento ha segnato l’inizio della collaborazione globale per affrontare le sfide ambientali, ponendo le basi per future normative in materia di sostenibilità.

Un altro elemento fondamentale per l’evoluzione del mondo della sostenibilità è stato il Rapporto Brundtland dal titolo  “Our Common Future” del 1987, pubblicato dalla Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo, che ha introdotto il concetto di “sviluppo sostenibile“. Il rapporto ha sottolineato la necessità di soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i propri bisogni, un principio che continua a guidare le politiche di sostenibilità odierne.

Il Quadro Normativo dell’Unione Europea per la Sostenibilità

Come si declina ai giorni nostri la sostenibilità? Dove si è arrivati in 50 anni?

Il seguente paragrafo presenta le principali normative dell’UE sul tema sostenibilità, ponendole su una linea del tempo per vederne l’evoluzione. Quelle più recenti sono state approfondite in modo da fare chiarezza sulle skills e adeguamenti che le aziende dei diversi settori merceologici devono avere o affrontare per farsi trovare pronti. 

Lavori in un’azienda o sei un imprenditore? Grazie a questo quadro normativo saprai cosa aspettarti. Mettendo in ordine i pezzi del puzzle, il mondo della sostenibilità apparirà molto più semplice e le opportunità di business molto più chiare.

Strategia UE 2020

Lanciata nel 2010, la Strategia UE 2020 è stato uno dei primi sforzi per indirizzare l’UE verso un percorso più sostenibile. La strategia ha delineato obiettivi per il clima e l’energia, inclusa una riduzione del 20% delle emissioni di gas serra dell’UE rispetto ai livelli del 1990, un miglioramento del 20% dell’efficienza energetica dell’UE e una quota del 20% di energie rinnovabili nel mix energetico dell’UE.

Direttiva sulla Dichiarazione Non Finanziaria (NFRD) del 2014

Nel suo continuo impegno per la sostenibilità, l’UE ha introdotto la NFRD, che per prima ha richiesto alle grandi aziende di divulgare informazioni sul modo in cui operano e gestiscono le sfide sociali e ambientali. Questa è stata una mossa fondamentale per migliorare la trasparenza e promuovere un’economia globale più sostenibile, da qui hanno iniziato a nascere Report di Sostenibilità molto diversi uno dall’altro, perché redatti da grandi aziende diverse senza una metrica di rendicontazione standard o un framework standard di reportistica.

Il 2015: l’anno della svolta: L’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici

Il 2015 è stato un anno cruciale per la sostenibilità a livello globale, segnato da tre eventi fondamentali che hanno influenzato profondamente le politiche e le pratiche in tutto il mondo.

Accordo di Parigi sui Cambiamenti Climatici: L’Accordo di Parigi, adottato durante la Conferenza delle Parti (COP21) a dicembre 2015, è stato un passo storico nella lotta contro il cambiamento climatico. Per la prima volta, quasi tutti i paesi del mondo (anche quelli in via di sviluppo) si sono impegnati a limitare il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2°C rispetto ai livelli preindustriali, con l’obiettivo di limitarlo a 1,5°C. Questo accordo ha stabilito un quadro per la riduzione delle emissioni di gas serra, con impegni nazionali che devono essere rafforzati nel tempo.

Laudato si’: il messaggio dell’enciclica

Laudato si’: Nello stesso anno, Papa Francesco ha pubblicato l’enciclica “Laudato si'”, un documento di grande rilevanza che ha esortato l’umanità a prendersi cura della “casa comune”, ovvero il pianeta Terra. L’enciclica ha sottolineato l’interconnessione tra crisi ambientale, povertà e giustizia sociale, promuovendo una visione olistica della sostenibilità che include anche la dimensione spirituale e morale.

Agenda Digitale 2030

Agenda Digitale 2030: Sebbene spesso associata al progresso tecnologico, l’Agenda Digitale 2030 dell’Unione Europea è strettamente legata agli obiettivi di sostenibilità. Questo piano strategico mira a guidare l’Europa verso una trasformazione digitale che supporti la sostenibilità ambientale, promuovendo l’uso responsabile delle tecnologie digitali, migliorando l’efficienza energetica e riducendo l’impatto ambientale delle attività digitali.

Questi eventi hanno non solo rafforzato l’impegno globale verso la sostenibilità, ma hanno anche delineato le sfide e le opportunità per il futuro, influenzando profondamente le politiche pubbliche e le strategie aziendali in tutto il mondo.

Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD)

La CSRD rappresenta un significativo ampliamento della NFRD. Proposta nel 2021, la CSRD mira a migliorare la qualità e la comparabilità delle informazioni di sostenibilità fornite dalle aziende, richiedendo a tutte le grandi imprese e a tutte le imprese quotate di divulgare informazioni dettagliate sui loro impatti ambientali e sociali, sulla governance e sui rischi correlati, seguendo una rendicontazione ben precisa. Grazie a questa nuova direttiva la rendicontazione di sostenibilità diventa obbligatoria, standardizzata e normata per tutte le aziende a partire dalle più grandi quotate fino ad arrivare nel corso degli anni alle piccole e micro imprese.

Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD): Qual è l’obiettivo della direttiva Corporate Sustainability due diligence?

L’altra direttiva nuova e importante per tutte le aziende è la Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD) che è una proposta normativa dell’Unione Europea volta a rafforzare la responsabilità delle imprese nei confronti degli impatti ambientali e dei diritti umani lungo le loro catene di valore. La differenza dalle precedenti direttive è il focus sull’intera filiera e non sulla singola azienda. La direttiva mira a garantire che le aziende europee e quelle non europee operanti nell’UE adottino pratiche sostenibili e rispettose dei diritti umani in tutta la filiera. La rendicontazione e il controllo delle attività della filiera dovrà partire dall’identificazione dei rischi lungo tutta la catena, dei potenziali impatti di questi ultimi. 

Ecco il piano di implementazione della CSDDD, che include le principali scadenze e requisiti.

Fasi del Piano di Implementazione 

Approfondimento sulla Regolamentazione della Sostenibilità Digitale

Uno degli obiettivi dell’Europa è far viaggiare di pari passo sostenibilità e digitalizzazione, perciò la sostenibilità digitale è diventata una componente cruciale delle strategie ambientali e sociali delle aziende, con un crescente numero di normative che mirano a integrare la sostenibilità nelle tecnologie digitali. L’approfondimento qui di seguito presenta le principali normative e iniziative in Europa e Italia che promuovono la trasformazione digitale sostenibile. 

Green Deal Europeo

Il Green Deal Europeo, presentato nel dicembre 2019, è una strategia ambiziosa per rendere l’Europa il primo continente climaticamente neutro entro il 2050. Include iniziative specifiche per promuovere l’economia circolare digitale e migliorare l’efficienza energetica delle tecnologie digitali. Il Green Deal riconosce l’importanza della digitalizzazione nella transizione verso un’economia sostenibile.

Strategia Europea per i Dati (2020)

Questa strategia promuove l’uso sostenibile dei dati e delle tecnologie digitali, incoraggiando le aziende a considerare l’impatto ambientale delle loro pratiche di gestione dei dati. L’obiettivo è creare un mercato unico dei dati che favorisca l’innovazione sostenibile.

Regolamento (UE) 2020/852 (Taxonomia UE)

La Tassonomia UE stabilisce criteri per determinare quali attività economiche possono essere considerate sostenibili dal punto di vista ambientale. Include la valutazione delle tecnologie digitali in termini di efficienza energetica e impatti ambientali, promuovendo investimenti in tecnologie digitali sostenibili.

Digital Europe Programme

Parte del bilancio dell’UE 2021-2027, il Digital Europe Programme mira a rafforzare le capacità digitali strategiche dell’UE, inclusa la sostenibilità digitale. Questo programma finanzia progetti che migliorano l’efficienza energetica delle infrastrutture digitali e promuovono l’uso di tecnologie pulite.

Con i prossimi articoli del blog familiarizzeremo sempre più con i contenuti delle normative, in particolar modo per ciò che riguarda la CSRD e la CSDDD che come avrai capito toccheranno tutte le aziende da qui a poco, concentrandoci sul ruolo della digitalizzazione nel viaggio verso il miglioramento dell’impatto ESG aziendale.

Anna Tiberi